Il basilico alla cannella unisce l’aroma del basilico a quello intenso e speziato della cannella, e è squisito sia su pietanze salate che dolci, come macedonie di frutta, strudel, mele cotte, ma anche originali “vin brulè”, ecc. Diventa una valida alternativa alla classica cannella o al basilico per chiunque voglia creare ricette dal gusto originale senza distaccarsi troppo dalla tradizione. Il termine basilico deriva dalla parola greca basilikon : pianta reale. e proprio per i suoi numerosi utilizzi, dalla cucina alla medicina, fu sempre tenuto in grande considerazione tra le popolazioni antiche. I primi a coltivarlo furono sicuramente gli Asiatici, seguiti dal Galli che lo consideravano una pianta sacra, tanto da permettere la raccolta delle sue foglie solo a coloro che avevano seguito un complicato rituale di purificazione. Gli Egiziani lo utilizzavano invece per la preparazione dei balsami utilizzati per l’imbalsamazione dei defunti. Nella cultura Romana, il basilico oltre ad essere usato in cucina (Apicio inserisce il basilico nelle sue ricette), veniva molto utilizzato in medicina come erba curativa capace di guarire le ferite. Secondo Plinio il vecchio, inoltre, le sue foglie avrebbero un forte potere afrodisiaco e proprio per questo divenne il simbolo degli innamorati. Nella simbologia Medievale, al contrario, il basilico divenne il simbolo dell’odio. Nel Decamerone, Boccaccio narra la storia di Elisabetta da Messina che seppellì la testa del suo amante proprio in un vaso di basilico. In India la pianta del basilico è considerata sacra e quindi non si può mangiare; in Francia, invece, proprio come nell’antica Grecia, il basilico ha un nome regale: si chiama infatti herbe royale. Utilizzare un terriccio composto da torba professionale e possibilmente una piccola percentuale di terra di campo con buona struttura. L’esposizione deve essere possibilmente a pieno sole, per favorire la buona salute della pianta, ma anche per ottenere una pianta aromatica ricca di oli essenziali. Tuttavia la mezz’ombra e tollerata. Annaffiare regolarmente in primavera, in estate nei periodi piu caldi non fare asciugare mai del tutto il terreno. Concimare al momento del trapianto con un concime a lenta cessione, o in alternativa stallatico di cavallo, pollina, ecc. nel periodo invernale, sé possibile, riparare dalle gelate.